Il Museo di San Pietro al Natisone – dedicato al paesaggio culturale che corre dalle Alpi Giulie al mare, dal Mangart al golfo di Trieste – si colloca tra le nuove forme che vanno assumendo i musei tematici e territoriali: non più musei di collezione ma musei di narrazione.
Questo museo è unico per vari motivi. In primo luogo, si distingue, come accennato in precedenza, per la narrazione esperienziale: invece di basarsi su collezioni tradizionali, il museo SMO si concentra sulla narrazione e sull’esperienza, immergendo i visitatori nel paesaggio culturale del confine, attraverso storie e installazioni d’arte. Il museo abbraccia una vasta area geografica, offrendo una prospettiva unica sulla storia e la cultura della regione.
L’architetta Donatella Ruttar ha creato uno spazio che si integra armoniosamente con l’ambiente circostante, rendendo la visita ancora più coinvolgente. Inoltre, il Museo SMO è parte di un programma di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Slovenia, che promuove la comprensione e l’interazione tra le due culture.
Il Museo SMO di San Pietro al Natisone non è solo un luogo di esposizione, ma un’esperienza culturale immersiva che celebra e preserva la ricchezza del paesaggio culturale della vivace minoranza slovena lungo il confine.