150_italia2011b

sobota_sabato 3.12.011        ob_ore 9.30
San Pietro al Natisone_sala consiliare / Špeter_občinska dvorana

Convegno storico a 150 anni dell’unità d’Italia_ Zgodovinski posvet ob 150-letnici združene Italije
con il patrocinio del Comune di San Pietro al Natisone_s pokroviteljstvom občine Špietar

Odmevi in učinki Risorgimenta in zedinjenja Italije na vzhodni meji
Echi ed effetti del Risorgimento e dell’unità d’Italia sul confine orientale
Anche la Slavia friulana vuole dire la sua sul 150° dell’unità d’Italia e lo farà sabato 3 dicembre, a partire dalle 9.30, nella sala consiliare di San Pietro al Natisone con un convegno storico organizzato dall’Istituto per la cultura slovena su tema «Echi ed effetti del Risorgimento e dell’unità d’Italia sul confine orientale». Non si tratterrà di una celebrazione o di una riproposizione di temi ampiamente trattati nel corso di quest’anno, ma di un approccio e una lettura degli avvenimenti che hanno preceduto e seguito la data della proclamazione del Regno d’Italia (17 marzo 1861) fatti dal particolare osservatorio del confine orientale che nel Ventesimo secolo diventerà uno dei nodi critici nel contesto europeo.

Con le relazioni di Branko Marušič (Come gli sloveni hanno seguito il Risorgimento italiano) e Tomaž Simčič (I cattolici sloveni e la questione nazionale nell’800) il convegno aprirà una finestra sul movimento nazionale sloveno e sugli echi che il processo di unificazione dell’Italia ha avuto tra gli sloveni dell’Impero austro-ungarico che con alterna attenzione seguivano le vicende degli sloveni del Friuli entrati a far parte del Regno d’Italia già nel 1866. Da ciò risulterà che il Risorgimento italiano non fu un fatto ‘nazionale’ esclusivamente italiano ma trovò degli addentellati anche oltre i confini in irredentismi di radici e finalità alle volte contrapposte.

Gli interventi di Liliana Ferrari (Il clero dell’arcidiocesi di Udine negli anni dell’unificazione) e di Giorgio Banchig (La Slavia Friulana nel Risorgimento e nei primi decenni del Regno d’Italia) illustreranno le dinamiche sviluppatesi all’interno della comunità friulana e slovena nel quadro del movimento risorgimentale e il particolare ruolo dei sacerdoti quali interpreti e nello stesso tempo ispiratori del sentire popolare. Il Friuli e la sua Slavia parteciperanno convinti al movimento risorgimentale salvo poi a ricredersi quando l’elemento ‘nazionalista’ e anticlericale prevarrà su quello ‘federalista’, libertario e di respiro internazionale. In particolare per la Slavia gli atti della nuova amministrazione segneranno l’inizio di una forzata assimilazione linguistica e culturale avviata già all’indomani del plebiscito del 1866, quando il Giornale di Udine decretò: «Questi slavi bisogna elimirarli».

A concludere il convegno non ci sarà lo scrittore sloveno Boris Pahor, assente per malattia, ma Alberto Buvoli direttore dell’Istituto Friulano del Movimento di Liberazione.

program_programma

Branko Marušič, zgodovinar / storico, Sazu/Accademia delle scienze e delle Arti
Kako so Slovenci spremljali italijanski preporod
Come gli sloveni hanno seguito il Risorgimento italiano

Liliana Ferrari, storico / zgodovinarka, Università di Trieste
Duhovščina videnske nadškofije v letih italijanskega preporoda
Il clero dell’arcidiocesi di Udine negli anni dell’unificazione

Tomaž Simčič, zgodovinar / storico
Pogledi slovenskih katoličanov na nacionalno vprasanje v 19. stoletju
I cattolici sloveni e la questione nazionale nell’800

Giorgio Banchig, storico / zgodovinar
Beneška Slovenija v italijanskem preporodu in prvih desetletjih Italijanske kraljevine
La Slavia Friulana nel Risorgimento e nei primi decenni del Regno d’Italia

Conclusioni/ zaljiučki:  Alberto Buvoli, Istituto Friulano del Movimento di Liberazione / Furlanski inštitut za zgodovino osvobodilnega gibanja

Moderator/moderatore:Bruna Dorbolò, presidente dell’Istituto per la cultura slovena / predsednica Inštituta za slovensko kulturo

 

 

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